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Il segmento testuale Mario Passoni è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 7Entità Multimediali , di cui in selezione 5 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 611

Brano: [...]e

A Torino il socialismo era presente ancor prima del 25.7.1943 mercé l’attività di Pier Luigi Passoni, dirigente del Soccorso Rosso. Tale organismo, a cui si rivolgevano militanti di varie correnti politiche antifasciste, aveva continui contatti con le Direzioni dei vari partiti in esilio e specialmente a Parigi (in Francia si trovavano Pietro Nenni, Renato Martorelli, Filippo Acciarini, Filippo Amedeo, Domenico Chiaramello, Alfonso Ogliaro, Mario Passoni e Walter Scotti). Esso diede vita all’organizzazione vera e propria del Partito socialista la quale, durante i 45 giorni del governo Badoglio, prese consistenza e si sviluppò in tutto il Piemonte mediante una serie di riunioni e di incontri politici e organizzativi.

Verso il 10 settembre Andrea Camia, già dirigente dei giovani socialisti vercellesi prima del fascismo e in quei giorni militare ad Asti, disponendo delle armi di una compagnia di fanteria promosse una riunione nella trattoria « Macallè » del compagno Flavio Tosetti. Durante l’incontro, al quale parteciparono Filippo Amedeo, Co[...]

[...]iante una serie di riunioni e di incontri politici e organizzativi.

Verso il 10 settembre Andrea Camia, già dirigente dei giovani socialisti vercellesi prima del fascismo e in quei giorni militare ad Asti, disponendo delle armi di una compagnia di fanteria promosse una riunione nella trattoria « Macallè » del compagno Flavio Tosetti. Durante l’incontro, al quale parteciparono Filippo Amedeo, Corrado Bonfantini, Alfonso Ogliaro, Pietro Raserò, Mario Passoni e altri, venne elaborato un piano di resistenza militare e furono assegnati alcuni precisi incarichi: le armi vennero affidate ai responsabili dei primi gruppi di resistenza, tra cui Leo Scamuzzi che sarebbe poi diventato un noto comandante di formazioni « Giustizia e Libertà ».

Come avveniva da parte di militanti antifascisti di altri partiti, anche i socialisti si diressero verso quelle zone che avevano accolto i primi militari sbandati, per dare inizio con i pochi mezzi a disposizione all’organizzazione delle bande armate: Mario Passoni, Guido Seborga e Luigi Barberis si misero subito a[...]

[...]ecisi incarichi: le armi vennero affidate ai responsabili dei primi gruppi di resistenza, tra cui Leo Scamuzzi che sarebbe poi diventato un noto comandante di formazioni « Giustizia e Libertà ».

Come avveniva da parte di militanti antifascisti di altri partiti, anche i socialisti si diressero verso quelle zone che avevano accolto i primi militari sbandati, per dare inizio con i pochi mezzi a disposizione all’organizzazione delle bande armate: Mario Passoni, Guido Seborga e Luigi Barberis si misero subito all’opera nelle valli di Lanzo, nel Canavese e in valle di Susa; Andrea Camia nella vai Sesia e poi nel Monferrato. Nel Vercellese si mossero Virginio Lui setti e Giovanni Savoia; nell’Astigiano, Flavio Tosetti, Pietro Raserò e Severo Allocco; nel Cuneense, Carlo Cencio, Silvio Frairia, Enrico Parola e Giovenale Sampò; nel Novarese, Ettore Tibaldi, Giulio Biglieri e Adolfo Omodeo; nella valle d’Aosta, Edoardo Page, Emilio Chantel e Giulio Bordono. Nei primi giorni dell’ottobre 1943, in una riunione del Comitato militare piemontese allora presie[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 613

Brano: [...]a, i socialisti si impegnarono a fondo nei C.L.N., nei Comandi militari, nelle organizzazioni di fabbrica e tra i primi nuclei di combattenti in montagna. Caddero così, sotto il piombo nemico, i primi socialisti: il

23.9.1943 venne barbaramente trucidato il giovanissimo Ubero Tubino, di famiglia mazziniana e socialista, intento nell’organizzazione dei primi nuclei partigiani torinesi a Gassino e a San Sebastiano Po.

A Viù, in vai di Lanzo, Mario Passoni e Guido Seborga indirizzarono

i primi uomini in bande che avevano Comandi misti socialisti e comunisti. Così avvenne pure in vai di Susa, mediante l’attività di Barberis e Cupini. In seguito ai vari dissolvimenti e travagli del primo inverno, questi gruppi vennero poi inquadrati quasi tutti sotto il segno delle Brigate Garibaldi.

A Figlia, sopra Castellamonte nel Canavese, Pietro Rossi e Aldo Lenzi organizzarono il primo gruppo armato socialista con elementi e materiali di un distaccamento del Genio Telegrafisti di stanza a Favria. In un primo tempo chiamato Gruppo Sale (dal nome della [...]

[...], sopra Castellamonte nel Canavese, Pietro Rossi e Aldo Lenzi organizzarono il primo gruppo armato socialista con elementi e materiali di un distaccamento del Genio Telegrafisti di stanza a Favria. In un primo tempo chiamato Gruppo Sale (dal nome della zona che lo ospitava), questo gruppo divenne poi la 3a Brigata Matteotti della Divisione « Davito Giorgio ». Nell’Alessandrino i socialisti Giacobbe, De Marziani e Carlo Rossi, presto raggiunti da Mario Passoni, si misero in contatto con il capitano Novello Leone che operava nella zona già dal settembre 1943 alla testa di un gruppo autonomo comprendente quattro bande. In seguito questi uomini formeranno la Divisione Matteotti « Marengo ».

Nel Cuneense, nelle Langhe e a Montà d'AIba, Carlo Negro, Carlo Scarroni e Franco Serra raccolsero alcun: gruppi destinati a diventare nuclei delle divisioni « Cuneense » e « Renzo Cattaneo », mentre Antonio Olearo, dopo aver preso parte ai combattimenti di Boves, si spostò nella valle di Susa e poi a Casorzo, nel Monferrato, per dare vita alla leggendaria Banda[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 574

Brano: [...]cisa caratterizzazione ideologica, raccolse nelle proprie file socialisti, massimalisti, repubblicani, antifascisti senza partito; si trattava per lo più di intellettuali, professionisti, studenti, ma non mancavano gli operai. Fondatore dell’organizzazione fu il giudice Mario Neri, originario di Campobasso, coadiuvato dalla professoressa Maria Saracco [Mari ucci a) e dal dottor Alberto Molinari di Cremona. Si unirono a loro gli avvocati torinesi Mario Passoni, Innocente Porrone e Pietro Zanetti, tutti socialisti; e, in seguito, anche l'avvocato Eugenio Libois, membro del Partito popolare e su posizioni di sinistra. Gli aderenti alla Giovane Italia si organizzarono in gruppi di cinque; la prima « qu inquid e » risultò composta da Molinari, Neri, Passoni, Porrone e Zanetti (sostituito dopo alcuni mesi da Libois). Ogni membro della quinquide doveva reclutare altri adepti e formare una « triade », e ciascun membro di questa doveva a sua volta costituire un nuovo gruppo di tre, in modo che due triadi avessero un solo elemento comune e conosciuto. Tale [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 545

Brano: [...]menti si veda la bibliografia sotto la voce Marelli Ercole, Società).

L.Za.

Marengo, Divisione Matteotti

Formazione partigiana costituita nel settembre 1944 in provincia di Alessandria (v.). Operò nel settore nordnordest del Tanaro, in un territorio delimitato dalle colline dell’Albese e dal corso del fiume Scrivia. Nuclei originari ne furono alcuni distaccamenti autonomi riuniti sotto il comando di ex ufficiali e che, per iniziativa di Mario Passoni, vennero successivamente inquadrati

nelle Brigate «Matteotti» (v.).

La « Marengo » giunse ad avere una forza di 750 volontari, suddivisi nelle 3 brigate « Po »k « Val Bormida » e « Val Tanaro ». I suoi distaccamenti si mossero in un ampio ventaglio di territorio comprendente i comuni di Bassignana, Pioverà, Sale, Lobbi, Mugarone, Frugolaro, Valmadonna, le colline di Valenza e il Tortonese.

Benché costantemente angustiate da difficoltà di armamento, le varie formazioni affrontarono i nazifascisti in campo aperto in una serie di duri scontri. Si ricordano particolarmente: il vittorioso[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 94

Brano: [...]i con i gruppetti di orientamento comunista esistenti nelle fabbriche, ma che sino ad allora erano sorti e avevano vissuto su una base più o meno spontanea. È significativo che il Massola, pur dovendo badare anche alla situazione di Milano, si sia stabilito nella capitale subalpina ove il “terreno” si presentava molto più fertile. Attivi a Torino divennero anche i socialisti, guidati da uomini come Renato Martorelli (v.), Alberico Molinari (v.), Mario Passoni (v.), Filippo Acciarini (v.), Luigi Carmagnola, nonché i cattolici, alla cui testa erano Andrea Guglielminetti, Eugenio Li boi s, Giuseppe R a pel li (v.), Gioacchino Guarello (v.). Attivo da sempre era il movimento “Giustizia e Libertà”, ora trasformato nel nuovo Partito d’azione (v.). I liberali facevano capo ad alcune eminenti personalità che si richiamavano idealmente a Luigi Einaudi.

L’ostilità verso il regime andava dilagando, stimolata dai disagi creati dai grandi bombardamenti aerei e dal gravissimo aumento del costo della vita: dal 1940 al 1943 a Torino

il prezzo del pane era q[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Mario Passoni, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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